La Via Mercatorum e la Val Serina
In un precedente articolo già abbiamo parlato delle strade storiche del territorio brembano, che ci permettono di...camminare nel tempo e che attestano -come abbiamo detto- l'apertura della nostra Valle agli influssi europei e il transito di categorie diverse di persone, dai mercanti agli artisti (uno fra tutti Arlecchino), alla gente comune che cercava lavoro, fortuna o semplicemente un cambiamento nella propria quotidianità.
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In queste poche righe ci soffermeremo solo sulla 'Via Mercatorum', che affonda le sue radici in epoca romana, quando le legioni creavano rotte commerciali che rendessero più facili il commercio e l'approvvigionamento delle truppe.
Nel tempo la 'Via Mercatorum' diventò la strada per eccellenza percorsa nel Medioevo dai mercanti che commerciavano sale, spezie, uva, formaggi, tessuti di lana, ferro e metalli preziosi. Altro prodotto presente nei mercati dei paesi brembani più importanti era il salnitro, composto chimico che era utilizzato come conservante alimentare e come fertilizzante, ma anche per la produzione della polvere nera (da sparo, da mina, per scopi pirotecnici) e come concime rapido.
La decadenza della strada -che non era costituita da un unico tratto, ma da varie ramificazioni, percorribili solo a piedi o a cavallo- iniziò alla fine del 1500, quando fu sostituita dalla via Priula.
Il viaggio prendeva le mosse da Bergamo e arrivava in Valtellina, salendo dalla bassa Val Seriana e unendo questa con l'alta Val Brembana e i valichi orobici.
La tappa finale era il cantone dei Grigioni, in Svizzera.
Di questo sentiero commerciale, che attraversava le Alpi e collegava le zone pianeggianti della pianura padana con i mercati del nord Europa, esistono ancora oggi tracce nella pittoresca Val Serina, che regala a chi la visita paesaggi meravigliosi con i suoi piccoli borghi medievali e le sue testimonianze storiche.
Il fascino della Val Serina nasce anche dalla bellezza della sua natura, che consente escursioni tra le cime delle Alpi Orobie, e dal persistere di tradizioni locali con piatti tipici della cucina bergamasca.
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Di grande valore è il patrimonio trasmesso di generazione in generazione agli abitanti di questo angolo di terra orobica ed è importante che i giovani di oggi lo custodiscano e passino il testimone a chi verrà dopo di loro, nella consapevolezza del rispetto che merita ogni viaggio nel tempo.
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