Le borgate di San Pellegrino Terme: Un viaggio tra natura, storia e tradizione

San Pellegrino Terme, celebre per le sue acque termali, nasconde tesori meno noti ma altrettanto affascinanti: le borgate che sorgono sulle pendici delle Prealpi Orobiche.

Le borgate di San Pellegrino Terme: Un viaggio tra natura, storia e tradizione

Sopra la cittadina di San Pellegrino Terme si estende una dorsale montuosa dall'aspetto suggestivo, caratterizzata da cime tondeggianti e pinnacoli rocciosi. Questi rilievi, nonostante le modeste altitudini che superano di poco i 1000 metri, offrono panorami straordinari: a nord si aprono sulle cime delle Prealpi Bergamasche, mentre a sud lo sguardo si perde verso la pianura. 
Un luogo ideale per escursioni durante le mezze stagioni, con itinerari che mescolano storia, arte e natura.

L’itinerario del Monte Corno e del Pizzo Rabbioso
Uno dei percorsi più apprezzati dagli escursionisti è quello che attraversa il Monte Corno e il Pizzo Rabbioso. Con un dislivello contenuto, il sentiero è accessibile anche ai meno esperti, sebbene alcuni tratti richiedano maggiore attenzione. Partendo dalla frazione di Santa Croce, il percorso regala sorprese come la celebre “panchina gigante” sul Monte Corno, un'attrazione che invita a contemplare il panorama in un contesto unico. La discesa riporta comodamente al punto di partenza, chiudendo un anello che unisce avventura e viste suggestive.


Santa Croce: Il borgo dei pittori Santacroce
Santa Croce è una frazione che vanta un'importante eredità culturale. Passeggiando per le sue vie, si incontrano cartelli che raccontano la storia dei "Santacroce", una stirpe di pittori che, a partire dalla fine del Quattrocento, emigrò a Venezia. Francesco di Simone e i suoi discendenti si inserirono con successo nell’ambiente artistico veneziano, producendo opere di grande rilievo come la celebre Annunciazione. I loro dipinti sono oggi conservati in musei italiani e internazionali, dall’Europa agli Stati Uniti, a testimonianza del legame tra questo piccolo borgo e il grande patrimonio artistico italiano.

Sussia: L’ultimo rifugio di montagna
A quota 1000 metri, la frazione di Sussia è una perla nascosta, raggiungibile attraverso una strada sterrata che segue l’antico tracciato della mulattiera. Il percorso, che parte dalla località Vetta, si snoda tra pascoli e boschi, incontrando lungo il cammino la Tribulina Madrera, dedicata alla Madonna delle Grazie. Qui la tradizione si intreccia con il mistero: il Canale dei Morti custodisce una macabra leggenda legata al trasporto delle salme da Sussia al cimitero di San Pellegrino. Dopo aver attraversato questo luogo carico di suggestione, si giunge a Sussia Bassa, un’oasi di pace dove sorgono alcune cascine ristrutturate, perfette per chi cerca tranquillità e contatto con la natura.

Preservare la Memoria delle Borgate
Sussia sopravvive grazie all’impegno degli ultimi abitanti, veri e propri “custodi della montagna”, che mantengono vive le tradizioni e curano il territorio. Tuttavia, il borgo necessita di interventi continui di recupero per preservare questo patrimonio dall’abbandono. 
Le borgate di San Pellegrino non sono solo luoghi da visitare, ma spazi dove storia, cultura e natura convivono in perfetta armonia, offrendo un'esperienza autentica a chiunque scelga di percorrere questi sentieri.
In un’epoca di cambiamenti, è essenziale proteggere e valorizzare questi luoghi, affinché continuino a raccontare le loro storie alle future generazioni.

Informazioni utili

Escursione organizzata dalle guide Buffa Outdoor Experience 
Accoglienza a Sussia, i custodi della montagna: Cà del Tocio