Arrampicare a Cornalba non è semplice perché la conformazione della parete permette pochi appigli rendendo i movimenti sempre più studiati e complessi. Lo sapevano bene Bruno Tassi “Camos” e Gianandrea Tiraboschi che nel lontano 1980 “fiutarono” qualcosa di incredibilmente bello sopra le loro teste, che avrebbe permesso loro di allenarsi vicino casa senza attendere il weekend per “fuggire” in Francia, sulle pareti del Verdon. Con grande passione e tenacia, iniziarono ad attrezzare la falesia per poter arrampicare o meglio praticare il “free-climbing”. La Corna Bianca, oggi, vanta più di 132 vie con pochi tiri sotto il 6° grado. Sulle pareti del “Monolito degli Dèi”, gli appassionati di questo emozionante sport possono misurarsi su lunghezze davvero entusiasmanti dal punto di vista tecnico che vanno al di là della sola prestazione atletica. Ecco perché la “corna” è diventata un’attrattiva di primo piano sia a livello nazionale che internazionale.