Tre manoscritti sul monastero sono stati studiati per svelare i misteri che aleggiano su questo luogo, quali le vicende segnalate dal 1677 inerenti malefici ad alcune suore, tanto che servì l’intervento di esorcisti. Si legge poi di altri episodi quali la segnalazione di strepiti e voci spaventevoli emesse da un folletto visto in forma di capretto o eremita. Seguirono nuovi esorcismi, benedizioni, digiuni e processioni per scongiurare il maligno. È curioso leggere di alcuni “uffici” che spettavano alle monache, le cui giornate erano rigidamente scandite. Vi erano ordini quali il coro, le discrete, le ascoltatrici, quello per accompagnare li homini, per il vestiario, la dispensa, l’infermeria, la caneva (il vino), l’orto, il pollaio, li parlatorii (le monache potevano vedere solo quattro volte l’anno i parenti attraverso una grata) ecc. Infine la loro seconda regola era il privarsi di possedere qualunque cosa, ad eccezione di piccole quantità di zucchero, tabacco, caffè e cioccolato.