Nel corso dell’ 800 s’iniziò a commercializzare in botti e damigiane l’acqua della fonte “River”, ricercata soprattutto da medici e farmacisti bergamaschi per le proprietà diuretiche e termali.
Il Maironi da Ponte nel 1819 scrisse: “Fra le due contrade Zubioni e Multidoni, avvi una copiosa sorgente d’acque medicinali cosiddetta del River. La cattiva situazione di questa sorgente è l’unico obbietto alla sua celebrità, ma per altro in què sui contorni ove è facile l’accesso non è punto inferiore quest’acqua alla tanto rinomata di S. Pellegrino”.
Il primo saggio scientifico sull’acqua è del professore ginevrino Monier del 1892: l’acqua vanta la presenza di magnesio, sodio, potassio e calcio. Quattro anni dopo il sindaco del tempo fece erigere una piccola sala mescite.
È del 1902 un ulteriore studio scientifico che la definisce come l’acqua alcalina e diuretica per eccellenza.
Segue anche uno studio del sacerdote sanpellegrinese E. Caffi, che la definisce più dirigibile di altre acque locali.