Opera che ricorda la determinazione creativa di Giuliano Mauri, scomparso nel 2009, che ha seguito con passione le fasi progettuali, trovando nelle pendici e nelle alture dell’ Arera un luogo di rara bellezza e intensità. E’ composta da 3 navate formate da 80 colonne di rami intrecciati, alte 12 m. e di 1 m. di diametro; all’interno di ognuna e' stato messo un giovane carpino. Realizzata nel 2011, sorge in un contesto naturalmente isolato e intimo dal quale è possibile godere della vista delle cime del Pizzo Arera , dell'Alben, del Menna e del Grem oltre che delle vallate circostanti, facilmente raggiungibile a piedi anche da escursionisti poco esperti.
Le dimensioni dell'architettura vegetale, le sue trasparenze e il rimando strutturale alle cattedrali gotiche sono inoltre il teatro naturale di eventi e spettacoli, un luogo di aggregazione per momenti formativi ed educativi, funzionali allo sviluppo di un rapporto rispettoso e innovativo fra uomo e natura.
Nel 2018, durante il passaggio della tempesta Vaia, l'opera subì importanti danneggiamenti. Da allora, la sua crescita è stata tumultuosa, ma vi è comunque un costante movimento e cambiamento.