Nato nella contrada Grabbia nel 1609, Carlo Ceresa si è affermato in due diversi percorsi pittorici: le pale d’altare e i ritratti.
Questo secondo aspetto ha meritato all’artista i maggiori consensi della critica, che l’ha collocato ai vertici del ritrattismo italiano per l’immediatezza e l’efficacia con cui seppe raffigurare una folla di personaggi tipici del suo tempo.
Ma il Ceresa, sostenuto dall’immediatezza del contatto umano della sua gente e forte della sensatezza paesana, cresciuta lontano da astratte convenienze e pretese idealizzazioni, ha raggiunto livelli di assoluta creatività anche nella produzione sacra, arrivando a dipingere con determinazione di forme e contenuti quelle Madonne così sacralmente terrene, quei ritratti così psicologicamente reali, che avrebbero rivoluzionato la pittura del ‘600.
Sul territorio sono presenti 16 tele in 8 chiese