Il complesso di San Bartolomeo è formato da chiesa, monastero, ossario. Il nome si riferisce anche a una festa molto sentita che prevede messa, processione e saluto ai i morti sepolti nelle vicinanze. La presenza di un edificio sacro dedicato a Bartolomeo è attestata già a fine del Duecento. La chiesa è stata la centro di numerose dispute. La prima riguarda il primato di chiesa più antica della valle. La seconda l'appartenenza o meno al territorio dei «milanesi» o dei «veneziani». Nella spartizione definitiva della valle, San Bartolomeo finì alla Serenissima, pur restando proprietà della parrocchia di Vedeseta, rimasta ambrosiana fino al 1995. Un cippo, che segnalava il confine inserito nella cinta muraria, è ancora lì a ricordare la lunga parabola storica e l'infinita diatriba.