Le attuali fattezze si devono agli interventi d’ampliamento operati a metà Ottocento, che seguirono quelli succedutisi lungo i secoli sul primigenio edificio consacrato nel 1468, dall’arcivescovo Nardini.
Diocesi di Milano fino al 1785, dipendeva dalla chiesa madre di Santa Brigida. Era allora piccola chiesa in stile romanico locale, con aula assembleare, il presbiterio soprelevato di alcuni gradini, con portico esterno alla porta degli uomini e che dava sul cimitero posto tutto intorno. La chiesa, come tutte quelle della valle, era affrescata sia sulle pareti interne, che sulle facciate.
All’esterno spicca una “Danza Macabra” del XV-XVI secolo ove i diversi figuranti, dal papa al popolano, sono accompagnati da uno scheletro che li ammonisce sul destino ultimo della loro vita.
Il campanile venne alzato nel 1894 su progetto dell’ing. Calvetti e la statua di S. Bartolomeo in pietra cemento è opera dell’artista Eugenio Goglio nel 1899. All’interno la pala centrale del ‘700 è opera del pittore Volonterio, come bello alla parete è il quadro della Presentazione di Maria al tempio, opera di i M. A. Bianchi di Averara, sempre del ‘700. Di ottima fattura i banchi dei parati, ma soprattutto i cassettoni in sacrestia opera di Antonio ed Ambrogio Rovelli di Cusio e di Angelo Regazzoni di Santa Brigida del primo 700. Le cerimonie sono accompagnate dal suono di un grande organo Angelo Bossi dell’anno 1800.