Nobile edificio seicentesco riccamente decorato. Tra gli affreschi tardo settecenteschi del alto orientale spicca una ”Danza Macabra” i cui soggetti più significativi riguardano la “Serenata macabra”. La singolare scena, non è di per sé assimilabile a una danza secondo i canoni medioevali, ma è più precisamente una serenata, che assume un carattere macabro per via della presenza dello scheletro che rimanda alla morte.
La scena è immediata e realistica, i sette personaggi agiscono secondo un copione teatrale che assegna a ciascuno il proprio specifico ruolo: il giovin signore, ben curato ed elegantemente vestito, ha reclutato due musicanti per eseguire la serenata alla donna amata affacciata alla finestra e lusingata dalle attenzioni del nobile corteggiatore. Ma, ahimè, quanto sono effimere le vicende di questo mondo! Il giovane innamorato non sospetta che la morte, in agguato dietro di lui nelle sembianze di uno scheletro, ha già scoccato il dardo che lo colpirà improvvisamente. Finirà così legato alla stessa catena che già tiene stretti i due vecchi, che seguono rassegnati il loro inevitabile destino. Tutto il complesso è di uno spiccato gusto veneto, avvertibile soprattutto nei musicanti e nel portamento dei due nobili. Non manca, però, un riferimento di carattere popolare e locale: le figure dei due vecchi sono così realistiche che non stupirebbe di trovarne ancora oggi di uguali. La singolarità della scena è completata dalle figure sottostanti: un orso dietro un cipresso, una scimmia intenta a cogliere dei fiori, e un cane, mentre dagli ovali del sottotetto si affacciano una colomba con in bocca un ramoscello di ulivo e un buffo animaletto bianco.
Gli affreschi, unitamente al portale e ai balconcini in pietra violacea, ai dipinti sacri e al grande cornicione a guscio ornato da falsi cassettoni, fanno di questa dimora un elemento di assoluto rilievo nel panorama edilizio comunale e vallare.