Alla scoperta della vita tradizionale

Alla scoperta della vita tradizionale

La vita vicino ai corsi d'acqua 
La presenza di fucine, mulini e segherie che sfruttavano la ripida corrente dei torrenti fu una costante della vita economica di molti paesi e costituì per secoli la principale fonte di sussistenza di tutte le comunità della Valle Brembana. A Valtorta sono stati recuperati diversi edifici antichi che sono oggi visitabili nel contesto dell’ecomuseo: troviamo infatti la segheria, maglio e mulino, i resti di una miniera e di una fucina e il museo etnografico dove sono custoditi oggetti di uso comune. Altri edifici che meritano attenzione in Valle Brembana sono il Mulino di Baresi a Roncobello, costruito nel XVI secolo, gestito oggi dall’Associazione Maurizio Gervasoni e dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, e il Mulino di Cusio, risalente al XVII secolo. A Valleve troviamo la rasega, una segheria del 1600 che nel 1800 venne adibita anche a centralina idroelettrica. Infine a Ubiale Clanezzo troviamo il maglio costruito lungo il torrente Imagna.



Estrazione e lavorazione dei materiali 
Molto conosciute sono le miniere di Dossena, dove all’epoca dei Romani si estraeva soprattutto calamina, per passare poi allo zinco nella seconda metà dell’Ottocento e alla fluorite dopo la fine della Grande Guerra. Non solo a Dossena, anche a Oltre il Colle l’attività mineraria era molto importante, a testimonianza di ciò fu aperto nel 1994 il Museo dei Minerali e della Miniera nella frazione di Zorzone. Non solo miniere, in Valle Brembana si lavorava anche la calce e infatti troviamo molte calchere, forni dove veniva cotta la pietra calcarea. Degli esempi suggestivi sono presenti nella Valle delle Calchere in Val Brembilla.



La caccia in Valle Brembana 
Ovviamente la caccia aveva un ruolo fondamentale nella vita dei nostri avi che dovevano procacciarsi il cibo. In tutta la valle possiamo vedere esempi di roccoli, postazioni da caccia edificate per la cattura degli uccelli. Di particolare rilevanza sono i roccoli dei Miragoli e di Somendenna a Zogno, visibili percorrendo la via dei roccoli.